Durante gli ultimi anni di università, noi studenti ci interrogavamo su quali sarebbero state le nostre scelte future, sollevando spesso la questione: “scuola di psicoterapia si, scuola di psicoterapia no”.
Non ho mai preso in considerazione una strada diversa che non fosse la scuola di specializzazione. Pronta a pormi sempre nuove domande, ho sempre pensato di essere portata per ascoltare, comunicare con sensibilità, mettermi nei panni degli altri e sapevo che quella scelta mi avrebbe permesso di crescere, migliorarmi, di formarmi e poter sviluppare le mie potenzialità per divenire un’efficace strumento d’aiuto per l’altro.
Ho scelto un approccio che si basa su una concezione positiva della persona, partendo dal presupposto che ogni individuo possieda la capacità di auto-comprendersi, migliorare e trovare soluzioni alle proprie difficoltà.
In questi anni di formazione ho imparato a porre me stessa, il mio essere e le mie esperienze a disposizione dell’altro, portando nella relazione di aiuto le 3 condizioni fondamentali, rappresentate dall’empatia, il non giudizio e l’accettazione positiva incondizionata. Nell’ ’Approccio Centrato sulla Persona, sviluppato da Carl Rogers negli anni 40, è’ riversata piena fiducia nell’ essere umano che,come primo vero “esperto” di sé stesso e della sua vita, è considerato anche la prima vera grande risorsa a cui attingere per raggiungere uno stato di benessere.
C.R.Rogers
L’esperienza di ogni essere umano ha un valore predominante, per un’unica realtà esistono diverse visioni capaci di generare in noi personali pensieri e significati che poi andranno ad influenzare tutte le azioni che decideremo di intraprendere; l’uomo è stimolato ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e dei propri vissuti.
Carl Rogers ha dimostrando scientificamente l’importanza della qualità della relazione, permettendo a quest’ ultima di divenire lo strumento del cambiamento; la persona sarà “messa al centro” non più come paziente ma come cliente, proprio allo scopo di sottolineare il suo ruolo attivo e autonomo nel processo di cambiamento. Nella relazione di fiducia che si costruisce in terapia, si è impegnati a sviluppare il potenziale di ogni individuo, nella convinzione che ognuno di noi possieda innate capacità far fronte, in modo costruttivo,alla situazione che sta vivendo.
Possiamo spiegarla come una forza fondamentale che porta l’individuo a crescere e ad affrontare le difficoltà che incontra lungo il cammino, con il fine di raggiungere una maggior autonomia, maturità e realizzazione del proprio sé.
E’ un concetto che è stato ripreso dalla biologia, infatti il bambino, proprio come un seme
contiene al proprio interno la spinta innata per diventare pianta, contiene le risorse per diventare una persona adulta, in grado di esprimere al massimo le proprie inclinazioni. Rogers osservò una pianta di patate nel seminterrato e notò che, seppur in condizioni difficili questa riusciva a trovare la strada e a crescere fino a raggiungere la finestra, ovvero la vita, spinta evidentemente da una qualche forza vitale capace di superare grandi ostacoli pur di realizzare a pieno il proprio potenziale.
Le nostre risorse interne e le nostre abilità ci consentono di progredire e imparare a dispetto di condizioni sfavorevoli e avversità di ogni genere, come le patate puntano sempre alla luce.
Dunque, secondo l’approccio rogersiano per far emergere tale potenziale occorre instaurare un rapporto terapeutico non direttivo, basato sulla fiducia, che si fonda su tre punti fondamentali, ovvero l’accettazione positiva incondizionata, l’empatia e la congruenza.
Grazie all’ approccio che ho scelto come guida alla mia professione, potremo disegnare insieme un percorso:
nel pieno rispetto delle tue peculiarità,
in uno spazio privo di giudizio ma nel profondo rispetto dell’ altro In un clima di comprensione empatica
Con il coraggio di sperimentarsi e sentirsi autentici e trasparenti.
© Copyright Dott.ssa Claudia Mazzesi – Psicologa e Psicoterapeuta